Questo sito
non usa cookie
copyright          Privacy


English version


Index      Index
     
English version by:
Jason (Iacovino) Pierce,
New Jersey.
jason_pierce@yahoo.com


SITE MAP


LA STORIA DI MORRONE



I Sanniti
I Romani
I Normanni
Cronologia storica
1303 Carlo II D'Angiò
I censimenti dal 1532
L'apprezzo del 1593
Avvenimenti
1614 Mons. Eustacchio
1734 Mons. Tria
Inchiesta Murattiana
Miscellanea
Archivio parrocchiale
I costumi
Le tradizioni
I pesi e le misure
I mercati e le fiere
La festa di San Giuseppe
Il territorio
Il tratturo
I cognomi e i soprannomi
I cognomi scomparsi
I maestri
Le persone famose
S. Maria in Casalpiano
Gli scavi di Casalpiano
Franco Valente: Casalpiano
Franco Valente: Araldica
Toponimo di Morrone
La chiesa Madre
I Feudatari di Morrone
L'Italia Meridionale
Vita rurale.
L'eremita di Morrone
Antiche preghiere
Quattro passi per Morrone
Panoramiche grandangolo
Ricettario morronese
Cartoline da Morrone
I portali e lavori in pietra
Vecchi oggetti morronesi
lettere d'oltreoceano
Montgomery a Morrone
Don Peppe- Stefania Pedrazzi
 

VARIE


Morrone visto da:
La poesia dialettale

 

MORRONE IERI E OGGI


Raccolta foto antiche
Raccolta foto recenti
Canzoni morronesi
foto inviate da Voi
Il terremoto a Morrone
Siti amici
La mia pagina
I Miaban
Il Giornale di Morrone

IL MOLISE E
REGIONI CONFINANTI


INDICE MOLISE

Il territorio del Molise
L'epoca Normanna
Le vie di comunicazione
Fortificazioni e insediamenti prenormanni
Sviluppo urbano: la chiesa
e il castello
I rapporti con la Chiesa
L'architettura Normanna
Opere fortificate e castelli
Il Molise e le crociate
Il Molise e l'Adriatico
Le opere fortificate oggi

INDICE ABRUZZO

LA CAMPANIA

 

IL SUD E L'UNITA'D' ITALIA

RICONOSCIMENTI



Scambio link

Screen saver di Morrone

©NOTIZIE SUL COPYRIGHT

 

Case in affitto a Morrone

 

Cerco parenti a Morrone

HISTORY OF MORRONE



The Samnites
The Romans
The Normans
Historical chronology
The Charter of Carlo II d’Angiò
The Census of 1532
The appraisal of Morrone of 1593
Historical Events
1614 visit of Monsigor Eustacchio
1734 visit of Monsignor Tria
Luigi Cinelli
Miscellaneous
Parochial Archive
Customs
Traditions
Weights and Measures
Markets and Fairs
The Feast of San Giuseppe
The Territory
Migratory route for herds
Surnames and Nicknames
Vanished surnames
Experts and Masters from Morrone
Famous People
Santa Maria in Casalpiano
Franco Valente: Casalpiano
The Toponymy of Morrone
Rural Life
Panoramic photo
A stroll around Morrone
Old prayers
Morronese cookbook
Postcards from Morrone
The portals of house
Morronese crafts
 

VARIED PAGES


Poetri in morronese dialect
 

YESTERDAY AND TODAY


Old photo album
Current photo album
Photos from viewers of the site
Songs from Morrone
Earthquake from Morrone
My page
I Miaban
The Newspaper of Morrone
 

THE MOLISE


INDEX MOLISE

The Molise territory
Molise in the norman period
The road system
Pre-norman fortifications and settlements
Urban development: the church and the castle
Relations with the Church
Architecture in norman times
Fortifications and castles
Molise at the time of the crusades
Molise and the Adriatic
The fortifications today
 

The South and the Unification of Italy


AWARDS


The sceensaver morronese
 

i

Il comune informa
The town hall informs

 

comune.morrone@libero.it
www.morronedelsannio.eu



Notizie da Morrone. A cura di: Mariassunta Faccone & Valentina Saltarelli


Libro ospiti


info@morrone.com
Webmaster & Admin Site:
Giuseppe Buonviaggio

 





IL MOLISE
6
I rapporti con la chiesa


English version

Le grandi abbazie

l'abbazia di Montecassino
l'abbazia di S. Vincenzo al Volturno

Il Chronicon Volturnense (la storia del monastero scritta dal Monaco Giovanni nel. XII sec.) descrive con molti particolari e ricchezza d'immagini miniate le vicende dei nobili beneventani e la nascita del centro monastico. La fondazione dell’abbazia benedettina di San Vincenzo risale alla metà del 700; tre aristocratici beneventani Paldone, Tatone e Tasone, decidono di fermarsi nelle terre ricevute in dono dal duca di Benevento, nelle vicinanze di un nucleo monastico fondato da una piccola comunità di monaci nel 684. Ad Ambrogio Autperto, abate intorno al 777, deve attribuirsi il merito di aver intensificato i rapporti tra il monastero volturnense e la corte di Carlomagno, dalla quale proviene. A Giosué. si deve un ulteriore sviluppo del monastero e una serie di opere architettoniche che condizioneranno l’impianto funzionale della città monastica, fino alla distruzione saracena dell’881; consolida i rapporti con la corte carolingia e riorganizza l’articolazione urbanistica degli edifici aggregatisi fino ad allora spontaneamente. Un’opera che porterà il complesso volturnense a collocarsi tra i più importanti d’Europa e che avrà un importante ruolo di controllo e gestione di un vasto territorio caratterizzato, a quel tempo, da modesti insediamenti e torri isolate (castella). L’impianto architettonico, come dimostrano gli scavi in atto, presenta caratteri innovativi. Il modello della basilica costantiniana di San Pietro a Roma viene sensibilmente revisionato in alcuni elementi, l’esclusione del transetto e l’inserimento dell’ostwerk. La chiesa ha un impianto triabsidato a tre navate, con file di sedici colonne per parte con il reimpiego di materiale di edifici romani. La cripta presenta un anello esterno semicircolare allungato associato ad uno spazio interno a croce latina. I motivi geometrici degli affreschi sono pensati per creare l’illusione di un sepolcro ricco di diamanti, marmi policromi e tarsie multicolori, un vero paradiso sotterraneo. Il grande refettorio è capace di ospitare circa 400 monaci. Tutta la pavimentazione del refettorio e delle altre sale di collegamento è costituita da elementi in cotto, prodotti nel monastero. Nelle officine si lavora l’argento, l’avorio, lo smalto vitreo e il bronzo (fonderie per le campane) ma soprattutto il vetro da utilizzarsi per le grandi vetrate e per piccoli oggetti. La cripta di Epifanio, abate dall’824 al 842, è affrescata con immagini ispirate all’Apocalisse di San Giovanni. Nell’881 il monastero viene assaltato da parte di un gruppo di saraceni; soltanto dopo alcuni decenni i monaci riusciranno a ricostruire edifici, officine, chiese e a ridare all’abbazia l’importanza che aveva avuto.

 

 

 

© 2010 www.morronedelsannio.com - Tutti i diritti riservati.
webmaster@morrone.com