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Jason (Iacovino) Pierce,
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IL MOLISE
6
I rapporti con la chiesa


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L'architettura sacra

  Il Duomo di Termoli
   
Santa Maria della Strada a Matrice

Lungo una diramazione del tratturo Pescasseroli-Candela è situata la chiesa di S.Maria della Strada a Matrice. L’edificio risulta consacrato nel 1148 e per la sua posizione fu sicuramente un importante luogo di sosta per i pellegrini che dai territori interni dell’attuale Molise si recavano ai santuari della Puglia. L’edificio è a pianta rettangolare triabsidata; l’interno è suddiviso in tre navate da colonne con tozzi capitelli decorati con motivi vegetali molto stilizzati ed ha il presbiterio sopraelevato di tre gradini rispetto al piano delle navate. L’esterno è caratterizzato da un elegante paramento in pietra costituito da conci per lo più di grandi dimensioni ben squadrati e presenta una ricca decorazione in facciata e in corrispondenza del portale situato lungo il fianco destro, opera probabilmente di artisti. Assai complessa e non ancora del tutto chiara dal punto di vista iconografico è l’ornamentazione del prospetto principale: nella parte superiore, ai lati di un rosone, compaiono tre figure di animali ad altorilievo, mentre nel timpano e nella lunetta del portale centrale sono rappresentate scene con animali, alcuni dei quali fantastici, e figure umane accompagnate da motivi floreali, vegetali e geometrici dal rilievo assai piatto. Altre scene figurate sono presenti nelle due lunette ai lati del portale: secondo alcune interpretazioni si tratterebbe di episodi tratti da due diverse Chanson de geste, il Libro di Fioravante e la Historia Karoli Magni et Rotholandhi. Più chiara è, invece, la scena della lunetta del portale laterale che raffigura il mito di Alessandro Magno, il cui carro è portato in cielo da due grifoni. All’interno sono conservate altre opere di scultura medievale, tra cui si segnala il monumento funebre trecentesco di Bernardo di Aquino.

La lunetta di sinistra. La scena che compare nella lunetta raffigura probabilmente Fioravante che libera una fanciulla rapita da tre saraceni. Particolarmente interessante è la figura dell’eroe, che compare a sinistra sul suo cavallo nell’atto di sferrare l’attacco contro i saraceni, in quanto è raffigurato con l’abbigliamento tipico di un guerriero normanno dell’epoca di Ruggero II d’Altavilla, con la corazza di maglia di ferro priva di cappuccio, l’elmo a costole verticali privo di nasale e lo scudo a forma di mandorla.
 

 


 

I batacchi bronzei di Sepino
Nella chiesa di S. Cristina a Sepino si conservano due batacchi in bronzo con protomi leonine pertinenti ad un portone forse della stessa chiesa e databili alla prima metà del XII secolo. Le protomi sono applicate su un disco decorato con motivi geometrici e rivelano affinità dal punto di vista stilistico con gli analoghi pezzi presenti sulla porta della cattedrale di Troia, opera di Oderisio da Benevento e datata 1127. Tali analogie fanno ipotizzare che si tratti di manufatti usciti dalla medesima bottega, pertanto sono da ritenersi un’importante testimonianza figurativa dei collegamenti tra Benevento e la cittadina molisana, che al tempo era compresa nel territorio del ducato normanno di Bojano.

San Giorgio a Petrella Tifernina
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